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Documento piano interventi Città Vecchia In evidenza

Si riporta il Documento prodotto e condiviso dall'Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Taranto insieme alle altre 16 sigle tra Ordini ed Associazioni che sono parte del raggruppamento denominato “Taranto Opera Prima”, costituitosi intorno alle questioni legate alle trasformazioni urbanistiche del nostro territorio prima delle scorse elezioni amministrative di Maggio 2017 e già presentatosi ufficialmente con un corposo e significativo documento di visione condivisa nato come sintesi delle varie anime che compongono il raggruppamento.

Il primo documento fu consegnato nelle mani dei candidati a sindaco di Taranto e di seguito al Primo cittadino eletto del capoluogo ionico Rinaldo Melucci oltre che agli Assessori dei settori Urbanistica e Lavori Pubblici, quale promemoria e documento programmatico scritto dalle rappresentanze delle maggiori realtà economiche, professionali e sociali del territorio in ambito tecnico.

Il documento (allegato) è stato già inviato nella giornata di Giovedì 9 novembre 2017 all’attenzione del Sindaco e degli Assessori competenti quale contributo operativo e di indirizzo strategico per i ragionamenti e le scelte che il Comune dovrà definire circa il Piano degli Interventi per il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione della Città Vecchia di Taranto di cui all’art. 8 del D.L. 1/2015 (convertito con modificazioni dalla legge n.20/2015).

Inoltre si fa presente che l'Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Taranto, nei mesi scorsi, è stato particolarmente critico nei confronti della passata Amministrazione comunale e dei referenti di Invitalia spa per le modalità con cui si è svolto il Concorso Internazionale di Idee per il recupero della città vecchia di Taranto e per come la città tutta, nelle sue migliori e più rappresentative componenti, sia stata del tutto estromessa da ogni azione di confronto e partecipazione delle strategie di trasformazione che si sono messe in atto con il Concorso.

A distanza di oltre otto mesi dalla conclusione della procedura concorsuale che ha visto la partecipazione di numerose realtà professionali nazionali ed internazionali, nulla è stato più fatto per socializzare i risultati del Concorso, conoscere e rendere noti i risultati proposti dai raggruppamenti progettuali, le soluzioni, gli indirizzi strategici, le indicazioni finanziarie o altra informazione utile per raggiungere tali obiettivi e soprattutto per conoscere quale sarà l’approccio metodologico che l’amministrazione comunale vorrà darsi per la conservazione e riqualificazione complessiva di quella parte di città così tanto importante ma mai così tanto in stato di abbandono.

Nessun incontro pubblico, nessun convegno, nessuna presentazione pubblica, nonostante le ripetute sollecitazioni perché un momento come questo fosse opportunamente ed adeguatamente celebrato alla luce del sole con la massima partecipazione e condivisione possibile da parte della città e non si limitasse solo ad un passaggio meramente burocratico compiuto da poche persone.

Ad oggi ci si ritrova nuovamente al punto di partenza. Nonostante le buone intenzioni da più parti enunciate, non si può non riscontrare un sostanziale stallo ed una vera e propria soppressione degli spazi di partecipazione, perché tali non possono definirsi quelle generiche richieste formulate dall’Amministrazione Comunale, a mezzo stampa, di ricezione in tempi risibili, di contributi sulla città vecchia ed in ultimo sul futuro del Palazzo degli Uffici. Se a questo si aggiunge l’impossibilità da parte di tutti di effettuare adeguate analisi ed approfondimenti, essendo venuto a mancare un più compiuto e dettagliato quadro conoscitivo sulle proposte vincitrici del concorso, si rende impossibile a chiunque fornire contributi seri e concreti e soprattutto all’amministrazione comunale, (che dovrà fornire in tempi strettissimi, al Tavolo Istituzionale di Sviluppo, un elenco di interventi scelti tra quelli classificatisi alle prime posizioni) di fare scelte culturalmente di alto profilo e basate su una piena consapevolezza di quanto individuato e delle risultanze attese.

Si ritiene pertanto che le strategie che si andranno ad individuare non potranno fare a meno del protagonismo dal basso, di una rete locale di attori ed una comunità attiva in grado di dare le giuste gambe per affrontare un cammino lungo e complesso, ma decisivo per il futuro di Taranto.

L'Ordine, insieme agli altri soggetti istituzionali coinvolti, proseguirà nell’azione di monitoraggio e di verifica delle metodologie e delle scelte che verranno attuate e chiederà la partecipazione attiva di tutti gli Iscritti ad ogni momento di confronto che sarà organizzato sui temi in discussione per supportare il lavoro del Consiglio nell’interesse generale del nostro territorio.